Le dediche in ricordo di nonna Bruna - La casa dei Poldi a Bellaria di Cei

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 Le dediche in ricordo di nonna Bruna

Questi sono i pensieri che abbiamo dedicato alla cara nonna Bruna, durante la cerimonia funebre in chiesa.
Pur nel dolore della sua perdita, abbiamo cercato di ricordarla lontano da ogni retorica, ma semplicemente come l'abbiamo conosciuta così com'era, nella sua lunga vita.

Isabel
Cara nonna Bruna, il ricordo che avrò di te sarà di una persona tranquilla, pacifica e attiva.
Io so che non ho trascorso tantissimi anni con te perchè, come sai bene, sono una tua pronipote.
Qualcosa però posso ricordare: i bei Natali trascorsi con te fin da quando ero piccola o quando giocavamo a carte, non so dirti dove, ma a "dannato" che era il gioco che ti piaceva tanto.
Starai sempre stretta nel mio cuore come tutti gli altri bisnonni, ma avendo passato più tempo con te mi sono affezionata tanto.
Vederti nel tuo letto addormentata è stato un colmo di tristezza, ma so che è il ciclo della vita lasciarci, per poi accogliere nuove vite.
E stai tranquilla per i nuovi nati, ci pensierò io a raccontare chi era nonna Bruna.
Con molto affetto, Isabel.
Buon riposo!

Samuele
Ciao nonna.
Da quando non ci sei più ho iniziato a ripensare a tutti i momenti che abbiamo trascorso insieme: partendo proprio dalla fine.
A volte provavo a immaginare a come avrei desiderato fosse la tua uscita di scena, e supper dolorosa. La realtà è stata migliore di ogni aspettativa, nonostante le ultime peripezie, il covid, l'ospedale, le cadute e le ricadute. Ti sei sempre rialzata ed anche l'ultima crisi in Cei, che sembrava definitiva, ti ha visto tornare nella tua casa, nel tuo letto, cosciente, con la possibilità di rivedere tutti o quasi tutti i tuoi cari e solo allora, in pace col mondo, addormentarti serenamente.
Questa serenità e questo senso di completezza rendono la tua partenza meno dolorosa.
Hai vissuto una vita piena, felice ma non facile per chi è nato nei tuoi anni, ha vissuto la giovinezza durante la guerra, ha cresciuto tre figli ed uno hai dovuto salutarlo troppo presto, hai fatto l'operaia, la moglie e la casalinga che probabilmente sorride di fronte alle difficoltà che al giorno d'oggi ci sembrano insormontabili.
Eri una nonna e una donna discreta, mai invadente, ma presente, generosa, paziente anche se sapevi essere anche severa o dura quando serviva; ma a noi nipotini hai sempre mostrato il lato migliore.
Ricordo quando i mesi successivi alla morte del nonno, io avevo otto anni, noi cuginetti più grandi venivamo a turno a dormire con te la sera per farti compagnia e tu, prima di addormentarci, dicevi le orazioni e volevi che le ripetessimo insieme. Mi spiace non averti dato molte soddisfazioni da quel lato che per te era importante.
Oppure la volta quando ti feci arrabbiare di più perché con un calcio ruppi la porta a vetri del bagno che non riuscivo ad aprire.
E come non ricordare gli anni in cui l'estate  a Cei arrivavi puntualmente la mattina presto, guidando la mitica seicento color verde con al fianco lo zio Nino, e riscendevi la sera perchè allora in Cei i letti erano pochi e le case ancora meno.
Mi mancheranno da morire i famosi  pranzi dalla nonna Bruna, le tagliatelle, il pane fatto in casa, la pizza, il tiramisù, la becca, gli gnocchi verdi, i canederli e le immancabili partite a carte dopo il caffè. E quando ti arrabbiavi quando perdevi e dicevi che "el se fa le carte lu..."
Come non ricordare i fantastici Natali passati sempre da te, che duravano giorni e giorni e che trasformavano casa tua nel posto più incasinato, fantastico e magico del mondo.
Ti abbiamo voluto bene, ognuno a modo suo, e la tua assenza sarà difficile da sopportare, ma mi sento di urlare un enorme grazie alla vita per essere stata la mia nonna e per esserlo stata così a lungo.

Jacopo
Buona sera a tutti.
100 grammi di farina, un uovo intero, sale quanto basta. Aggiungere poca acqua se l'impasto lo necessita.
Pochi semplici ingredienti che messi insieme creano uno dei prodotti italiani più famosi al mondo: la PASTA.
Se devo parlare della Nonna non posso non menzionare la cucina ed il cibo. Perchè chi ti ama veramente ti chiede prima: hai mangiato?
A casa sua c'era sempre un buon profumo, qualche pentola sul fuoco, ed ogni persona che entrava dalla porta era sicura che avrebbe potuto avere un pasto caldo. Ha sfamato tutta la famiglia, vero ragazzi?
Soprattutto però, con un piatto di pasta, una parola di conforto, un esempio silenzioso, questa famiglia l'hai tenuta insieme.
Come del resto fanno l'acqua e la farina nell'impasto.
Quindi grazie di tutto, cara nonna, ti porterò sempre con me, e il tuo ricordo sarà sempre vivo nei nostri cuori.
Ti prometto che verrò a trovarti alla statua vicino alla chiesa con i miei figli e chissà, un giorno con i miei nipoti.
Racconterò loro la storia di questo borgo e sprattutto la Tua storia e dirò loro che "Questa era una zigherana".
Questa era la mia nonna.
Buon viaggio.
Ti voglio bene.

Marco
Cara Nonna,
è difficile trovare le parole giuste per spiegare l'importanza che hai avuto nella mia  vita.
Sei stata un riferimento costante, una certezza, una saggia consigliera che ho sempre sentito al mio fianco.
Ti ringrazio perchè non hai mai chiesto, sapevi aspettare che le persone scegliessero il giusto momento per raccontarti ogni cosa, con la certezza che tu l'avresti conservata con discrezione, comprendendo il valore e l'importanza di quella confidenza.
Mi hai insegnato il valore del lavoro, dell'impegno e della tenacia, ma anche l'importanza di sapere godere di ciò che si ha e di ciò che la vita regala.
Adoravo sentirti raccontare le storie di "una volta" anche se ho sempre chiesto con discrezione, perchè era giusto ci fosse il tempo di lasciare che la tua voce svelasse la magia della vita vissuta.
Sei stata un pozzo di passioni che coltivavi con minuzia e dedizione: uncinetto, tombolo, pittura, i presepi con gli scartozi, le carte, i calzini ed i berretti di lana ..., insomma, avevi sempre qualcosa da fare!
In 97 anni e mezzo non ti ho mai sentito pronunciare la parola NOIA! Hai sempre saputo godere di ogni istante di vita, guardando al domani come una grande opportunità.
Se ripenso ai momenti importanti della mia vita ..., tu ci sei sempre. Ci sei stata in ogni compleanno, in ogni Natale, eri presente quando si sbucciavano le castagne il giorno dei Santi, quando si mangiavano le tue "fortaie de pam" in Cei, nelle gare di ciclismo mie e dello Stefano, alla mia laurea, dopo la nascita del mio Mattia, insomma..., tu c'eri sempre.
Ti ringrazio perchè la tua porta era sempre aperta e tu eri sempre lì, pronta ad accogliere nipoti a qualsiasi ora, senza mai negare nè un piatto di pasta, nè un buon caffè.
Dio solo sa quante candele hai consumato per chiedere aiuti per i miei esami e per i miei momenti di difficoltà.
Ti ho sempre sentita un'alleata di vita, capace con la propria saggezza di dare ad ogni cosa il giusto peso.
Mi hai insegnato a pregare, a credere nelle proprie idee anche quando gli altri non le sostengono, a tollerare, a sperare e ad accettare le proprie fragilità senza abbattersi.
Ho tantissime immagini di vita vissuta con te: noi che dormiamo assieme nel tuo lettone, noi che facciamo colazione con pane inzuppato nel caffèlatte, le pizzate nel garage, i compleanni, i Natali, i soldi che mi davi per comperare due ciopete alla cooperativa, le tue torte, i tuoi caffè con le pannette, tu che cucini mentre il Cock e lo zio Angelino leggono il giornale, tu che rovistando nelle tue scatole trovi le cose più impensabili, ed una quantità infinita di altre immagini.
È strano perchè tutto ciò che prima mi sembrava normale, sembra che adesso assuma un valore inestimabile e nonostante chiunque di noi sia sereno, sarà un po' dura da accettare di trovare quella porta chiusa e non sentire più la tua voce.
Hai visto spegnersi i tuoi genitori, tuo marito, il piccolo zio Luciano, i tuoi fratelli e tua sorella, ma non hai mai perso la capacità e la voglia di sorridere, ma non hai mai perso la capacità e la voglia di sorridere e di andare avanti.
Ti ringrazio perchè sei stata uno straordinario esempio per tutti noi, sei rimasta un eccezionale riferimento nonostante l'avanzare dell'età ti avesse reso più fragile e ti avesse indebolito.
Mi mancherà tutto di te semplicemente perchè sei stata una persona fondamentale nel definire ciò che sono ora.
Ti ringrazio tanto per i momenti che abbiamo condiviso assieme e ti chiedo di continuare a vegliare con la tua saggezza su di noi e sulle nuove vite che verranno nella Famiglia.
Ti auguro buon viaggio e ti do un grande abbraccio, anzi un grandissimo bacio.
Ciao Nonna Bruna.

Federico
Negli scacchi tutti i pezzi difendono il re. Tuttavia, il pezzo più pregiato resta la regina. E tu, come la regina di scacchi, hai dettato alcune mosse più importanti nella mia vita. Mi hai influenzato positivamente con i tuoi valori e le tue scelte.
Il tuo viaggiare, in autobus, con pazienza e caparbietà, per visitare altri luoghi, mi ha sempre fatto riflettere. Credo che in qualche modo, il mio viaggiare, sia stato incitato dal tuo modello di esploratrice.
Il tuo "fare un passo alla volta, senza desistere", mi ha aiutato a migliorare la mia resilienza.
Ma soprattutto, i tuoi insegnamenti, che hai passato a tuo figlio e alle tue figlie, mi sono arrivati direttamente, attraverso la meravigliosa esperienza educativa del vivere in montagna, ogni estate per più di dieci anni.
Cara Nonna, come ti ho detto l'ultima volta che ci siamo visti, io in Australia e tu a Rovereto, ti amo tanto, sei e sei stata importante per me e ti ringrazio perché grazie a te, ho potuto forgiare dei ricordi meravigliosi che vivranno sempre nella mia mente e nel mio cuore.
Mi piace pensare che il piccolo gesto di chiedere ad una mia amica australiana di qui, di pregare per te, ti abbia portato un po' di conforto. Infine, grazie perché credo fermamente che da alcune tue scelte e decisioni, siano scaturite delle fondamentali situazioni ed esperienze per me: come decidere di prendere il prato di Cei; gestire in maniera semplice e autorevole - non autoritaria - la nostra famiglia, tramandando ai nostri genitori, zii e zie, una mentalità, che personalmente, per me, sta facendo la differenza in quasi tutte le esperienze della mia vita.
Grazie perché mi hai fatto sentire importante e perché mi hai fatto essere fiero di essere tuo nipote.
Grazie perché con la tua presenza hai aiutato le nostre famiglie ad avvicinarsi.
Ora, tocca a noi, a tutti i componenti delle nostre famiglie, continuare ad avvicinarsi. Tutti noi abbiamo la responsabilità di non far svanire il tuo principale insegnamento: ossia che la famiglia DEVE incontrasi, per passare tempo insieme, parlare, chiarirsi, sostenersi, scambiare idee per continuare a crescere insieme.

Giorgio
Stanotte il sonno tardava a venire e allora cara Bruna ho pensato molto a te e t'ho scritto queste affettuose righe che ora ti voglio dedicare.
L'ultimo indelebile tuo ricordo in questa chiesa è di un giorno di molti anni fa; un giorno pieno di gioia e di grande emozione. Gioia ed emozione avevano riempito il tuo cuore e inumidito i tuoi occhi nel giorno del battesimo di Tommaso.
Oggi, invece, sono qui in un giorno di grande tristezza per noi che ti abbiamo voluto bene. Non posso, non voglio lasciarti andar via senza dedicarti questo caro pensiero. Voglio credere che queste mie parole possano lenire un po' il mio dolore, il dolore di chi ti porterà per sempre nel cuore.
Quando una nonna se ne va via per sempre, fugge con lei anche una mamma: nonna e mamma richiamano alla mente significati ed esempi che nessuna parola o riflessione possono descrivere fino in fondo. Esempi fatti di bene, di silenzi, di sacrifici, di amore gratuito, a volte persino di complicità. E tutto questo, senza chiedere mai niente in cambio.
Hai allevato con dedizione e sacrificio i tuoi figli: Renzo, Nadia, Daniela. Ma come tuoi figli sono diventati, con il fluire del tempo, anche i tuoi nipoti: Debora, Marco, Stefano; Samuele, Jacopo; Federico, Tommaso. Quante volte siamo ricorsi a te, quante volte li hai accuditi in occasione di un qualche nostro impegno. Su nonna Bruna potevi contare, potevi fidarti. Ma non solo. In questi ultimi anni hai trovato ancora il tempo, la forza, la voglia, ma soprattutto l'amore di badare qualche volta a Pietro, Isabel, Davide, ed hai assaporato anche la gioia di stringere e coccolare le ultime, giovani e belle speranze: Mattia e l'ultimo arrivato, il piccolino Sasha. Ora che non ci sei più, i ricordi si mischiano al dolore, affiorano alla superficie della mia mente e per questo si fanno ancora più nitidi.
Impossibile dimenticare i Natali passati insieme nella tua casa. Ricordi Bruna? Un tavolo per i giovani, i nostri figli, dove potevano parlare liberamente delle loro cose, ritrovarsi insieme anche per un solo giorno e un tavolo per noi, i vecchi, così loro ci chiamavano. Che bello spiarli ogni tanto, e vederli allegri e uniti.
E come non ricordare i tuoi compleanni. Com'eri felice ed emozionata quando aprivi con cura i nostri regali. E tu, con le tue incredibili mani preparavi qualche dolce delizioso. Ci offrivi l'occasione per ritrovarsi, per vivere momenti di grande intensità che la vita frenetica di tutti i giorni regala ogni tanto.
Non posso certo dimenticare le lunghe e belle estati passate a Cei. Non stavi mai ferma: la passeggiata attorno al "Giro delle fragole", accanite partite a carte, una torta da preparare, decine e decine di frittelle che sparivano in un baleno e altre buone cose. Ma l'immagine che più ricorre nella mia mente è il ricordo di te, seduta sulla panchina con tra le mani i tuoi ferri da ricamo. Te ne stavi lì, in silenzio, come assorta per ore e ore. Sì, le tue incredibili mani: mani che sapevano inventare bellissime tende da suscitare la meraviglia di tutti, tovaglie ricamate con disegni colorati e fantasiosi, delicati centrini di pizzo da porre orgogliosamente a centro tavola, e tanti altri lavori.
E, infine, fra altri mille ricordi, non posso dimenticare il tuo dolce caffè caldo che mi preparavi quando passavo a trovarti dopo un lungo giro in bicicletta. Mi dicevi, rimproverandomi affettuosamente: «Vara che sudà che te sei Giorgio! Sughete zo, che se no te ciapi su qualcos. Va rento en camera, lì sul casabanc, g'hè la to maieta nèta e stirada, tola».
Ricordi che adesso si bagnano d'infinita tristezza e nostalgia: tutto questo, ora, si è fermato per sempre.
Io non so dove andrai cara Bruna, non so se il tuo viaggio proseguirà fino a riabbracciare i tuoi cari che ti hanno preceduta o se, più verosimilmente, riposerai per sempre nella silenziosa e materna terra. Di una cosa però ho certezza. Ovunque te ne andrai rimarrai per sempre nel mio ricordo, perché il ricordo del cuore è l'unica cosa certa che ci lega a chi se ne va via per sempre da noi, ed è come una stella abbracciata al suo cielo.
Lieve ti sia la terra.
Ciao cara Bruna, anche se non ti rivedrò più, impossibile sarà dimenticarti.
Mi mancherai molto, ci mancherai molto.
Un ultimo pensiero.
Per il tuo lungo viaggio e perché tu possa sentirti meno sola, accanto a te troverai questa mia breve lettera, il libro che ho scritto, che tu hai avuto modo di leggere e che t'è piaciuto tanto.
Addio per sempre "sul ciglio del cuore".

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